venerdì 27 gennaio 2012

LAUREA PERDITA VALORE CONCORSI, DECRETO (LEGGI)



La laurea perderà peso nei concorsi pubblici, anche se non ne verrà abolito il valore legale. Anche il voto non avrà più valore.
E’ questa una «corposa» novità del nuovo pacchetto preparato dal governo.

I voti peseranno meno nelle graduatorie, le prove varranno di più Per la partecipazione ai concorsi pubblici la bozza del decreto sulle semplificazioni prevede all’articolo 9 «l’equiparazione dei titoli di studio e professionali nei casi in cui non sia intervenuta una disciplina di livello comunitario». A parte alcuni casi come la laurea in medicina, dove esiste appunto una disciplina comunitaria, la laurea perderà peso nelle selezioni per la pubblica amministrazione.
Non ci saranno punti in più a seconda del tipo di laurea (Economia o Giurisprudenza) e neanche in base al voto. Nella graduatoria finale, quindi, peseranno di più le prove del concorso rispetto ai titoli di studio.

FORMAZIONE
Verranno azzerati i fondi alle università telematiche
 Adesso per le università telematiche, che a distanza rilasciano lauree e pure dottorati, arriva un duro colpo. La bozza del decreto sulle semplificazioni  stabilisce che vengono escluse «tutte le università telematiche dalla ripartizione di una quota dei contributi di cui alla legge sulle università non statali legalmente riconosciute». In particolare si tratta dei fondi per il merito, soldi che alle telematiche potevano arrivare grazie ad una norma introdotta dalla riforma Gelmini, ribattezzata «emendamento Cepu». Un’altra novità importante riguarda i ricercatori di tutte le università: ai ricercatori a tempo indeterminato non potranno più essere affidati «compito di tutorato e didattica integrativa». Dovranno fare ricerca, mentre fino ad oggi erano spesso utilizzati per alleggerire il carico di lavoro dei professori. Dopo le polemiche sui concorsi blitz, i bandi per i posti da ricercatore dovranno essere pubblicati in «Gazzetta Ufficiale».

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